Dal 24 novembre al 1 dicembre:
mostra fotografica THROUGH OUR EYES
Inaugurazione 24 novembre 2019 ore 15:00Skype call con Nicolò Govoni alle ore 16:00 ORARI
Dal 25/11 al 27/11 8:30-16:00
Il 28/11 8:30-20:00
Il 29/11 Chiusa
Dal 30/11 al 1/12 10:00-17:00
Per informazioni: 0041919662962
VI ASPETTIAMO NUMEROSI!I ragazzi dell’XI classe della scuola Rudolf Steiner di Origlio con il loro maestro Juan Sabatino hanno inaugurato ieri, 24 novmebre, la mostra “Through Our Eyes” fotografie scattate da giovani rifugiati nell’isola di Samos – Grecia. La mostra è allestita nell’aula di fisica nella nostra scuola ed è stata allestita dai nostri allievi. Abbiamo avuto il grande piacere di inaugurare la mostra con i preziosi interventi di Nicolò Govoni, fondatore della ONLUS[1] Still I Rise e con Nicoletta Novara realizzatrice della mostra ed insegnante di fotografia. In sala abbiamo avuto il piacere di ospitare Stefano Ferrari, regista di numerosi documentari, molti dei quali dedicati al tema delle migrazioni, e oggi è un attivo collaboratore della RSI (trasmissione Storie) e indipendente. Ha vinto il Prix Europa con il recente documentario “Ma quando arriva la mamma?” prodotto da “Storie”, dedicato ad un bambino siriano che per anni ha aspettato sua madre bloccata in Iraq. Con la nostra scuola ha già collaborato in passato con i ragazzi delle superiori permettendo loro di volgere il proprio sguardo su mondi apparentemente lontani. Morena Ferrari Gamba, MFG membro della Fondazione Diritti Umani, la Fondazione tra le tante cose organizza il Film Festival per i Diritti dell’Uomo ai quali i ragazzi delle scuole sono invitati tutti gli anni. Marco Mari Grego docente di storia e letteratura presso la scuola Steiner di Origlio ed il giornalista e scrittore di fiabe Francesco Muratori, non essendo potuto venire ci ha fatto raccontare tramite un suo scritto una sua esperienza vissuta sull’isola di Samos questa estate. Il pomeriggio è stato moderato da Paola Nurnberg, giornalista per la RSI, lavora alla redazione del telegiornale come redattrice, inviata e presentatrice. Ha lavorato come redattrice economica a New York, nella redazione del Tg4, come autrice del programma Top Secret, nella redazione di Euronews a Lione, per il Corriere della Sera e in altre importanti testate giornalistiche online. Concluderemo l’inaugurazione con degli estratti dei documentari diretti da Stefano Ferrari.
C’è la possibilità acquistare i libri di Nicolò Govoni, questa vendita contribuirà alla realizzazione della scuola in Turchia e del buon funzionamento della scuola di Samos “Mazi” e il DVD di Stefano Ferrari “Sotto lo stesso cielo”.
La mostra resterà aperta al pubblico ed alle classi delle scuole medie, dei licei, delle scuole professionali ecc.:
lunedì 25 novembre dalle ore 8.30 alle ore 16.00
martedì 26 novembre dalle ore 8.30 alle ore 16.00
mercoledì 27 novembre dalle ore 8.30 alle ore 16.00
giovedì 28 novembre dalle ore 8.30 alle ore 20.00
venerdì 29 novembre chiusa
sabato 30 novembre dalle ore 10.00 alle ore 17.00
domenica 1° dicembre dalle ore 10.00 alle ore 17.00
Permettetemi di spendere due parole sul fondatore della ONLUS Still I Rise, Nicolò Govoni. Ragazzo di 26 anni, cremonese, ha già alle sue giovani spalle 6 anni di opere umanitarie e due interrogazioni al parlamento Europeo sui crimini dell’hotspot[2] (http://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2019-002345-IT.html). Con due colleghe, Giulia Cicoli e Sarah Ruzek, ha fondato l’associazione Still I Rise che opera attualmente a Samos, sul mar Egeo in Grecia a poca distanza dalla costa turca, e a Istanbul, in Turchia. A Samos vi è un Hotspot costruito per 650 persone, ma che attualmente ne contiene quasi 6mila. In questo contesto hanno aperto la scuola “Mazì” che in greco significa insieme. La scuola, che apre alle 8.45 e chiude alle 18.30, dà rifugio a 150 bambini e ragazzi dagli 11 ai 17 anni. In questo luogo possono godere del diritto all’educazione, negato per mesi dai malfunzionamenti procedurali e dalla corruzione delle autorità, sulle quali grava la crisi greca. A Mazì gli studenti possono tornare a coltivare sé stessi, ripristinando ciò che è stato tolto alla loro infanzia profuga.
Prima di atterrare nell’Hotspot greco Nicolò, all’età di 20 anni, era volontario in un orfanotrofio in India, dove ha aperto gli occhi su un business da 170 miliardi di dollari, un business che lucra sull’entusiasmo e sull’ingenuità dei volontari, spesso provocando anche danni alla comunità che si intendeva aiutare. Questo è il volonturismo. Per opporsi a questo fenomeno, Nicolò decide di trasformare la sua esperienza estiva in una scelta di vita. Dopo una raccolta fondi che gli permette di contribuire alla costruzione di una sala multiuso presso il “suo” orfanotrofio, Nicolò si trasferisce in India, dove insegna ai bambini svantaggiati e studia giornalismo all’università.
Nel luglio 2017 lascia l’India con la consapevolezza di aver creato stabilità nell’orfanotrofio e con la promessa di continuare ad aiutare a distanza. E così è, con la vendita del suo libro “Bianco come Dio” edito da Rizzoli, quest’anno è riuscito a finanziare la costruzione di una biblioteca per l’orfanotrofio. Il legame continua, non si interrompe più.
La sua voglia di continuare ad aiutare i bambini lo porta sull’isola di Samos come volontario in una ONG[3]. Vi resta il tempo sufficiente per rendersi conto di quanto il sistema sia corrotto. Decide di lasciare la ONG e fonda la sua ONLUS. Nell’agosto 2018, apre Mazì, la prima scuola per bambini e adolescenti profughi dell’isola. A Mazì ogni giorno insegnano inglese e greco, matematica e storia, geografia e arte, danza e informatica, falegnameria e fotografia. Ogni giorno servono la colazione ed il pranzo, e ogni sabato sera anche la cena. La scuola ha il meritato successo sia in Italia sia all’estero, e i bambini imparano felici: è una oasi di pace.
A ottobre, Nicolò e i suoi collaboratori decidono di aprire una scuola internazionale in Turchia con lo scopo di risparmiare a quei bambini i barconi, l’hotspot e un’Europa incapace di accoglierli. Non stanno aprendo una semplice scuola, stanno aprendo la prima Scuola Internazionale per profughi al mondo, una porta su un domani più giusto, per ridare loro il futuro che la guerra gli ha strappato via. La scuola permetterà loro di diplomarsi ed entrare in Europa legalmente o tornare a casa e ricostruire. La apriranno per rivoluzionare il mondo dell’educazione. La apriranno soprattutto per cambiare il mondo attraverso l’educazione.
Mazì vuol dire insieme, ed insieme a voi vorremmo aiutarlo a realizzare questo importante progetto per un mondo che ha tanto bisogno di educazione. Ecco alcuni suggerimenti di come possiamo tutti essere partecipi in questo cambiamento:
- Partecipando all’inaugurazione del 24 novembre. Insieme incoraggeremo, con il nostro supporto e calore, quei giovani ragazzi la cui missione è proteggere i bambini più vulnerabili, aiutarli a scoprire il loro potenziale e offrire loro un’equa opportunità. Vedono il valore intrinseco delle persone provenienti da ogni paese e cultura, loro riconoscono gli studenti come non recipienti passivi, ma come partecipanti attivi nella loro educazione.
- Visitando la mostra, portando amici e parenti, invitando scolaresche. Perché solo con la conoscenza si possono abbattere le barriere alla fonte di i pregiudizi e razzismo. Guardiamo con i nostri occhi ciò che i ragazzi profughi hanno fotografato, cerchiamo di immedesimarci in loro leggendo le parole che hanno scritto. Avviciniamoci a loro per capire e capirli.
- Acquistando i libri che ha scritto Nicolò e attraverso i quali ci apre le porte dell’orfanotrofio prima e dell’hotspot poi. “Bianco come Dio” e “Se fosse tuo figlio”, entrambi editi da Rizzoli.
- Seguendolo su FB. Il supporto dà loro grande coraggio perché sentono la forza che li sostiene a ogni loro passo:
- Nicolò Govoni
- Still I Rise
- Through our eyes
- Informandoci tramite i video pubblicati in internet. Tra questi vi consiglio di visionare la conferenza che ha tenuto a Milano il 6 ottobre nella quale spiega il suo progetto per la scuola internazionale. Il filmato dura una quarantina di minuti e s’intitola “Nicolò Govoni: Talento e creatività al servizio del prossimo”.
- be/ON9x3H6m7RI
- Donando sul conto:
IBAN: IT72W0303240110010000024523
SWIFT: BACRIT21571 - In occasione del Natale o dei compleanni chiedendo ai nostri cari di fare una donazione alla ONLUS di Nicolò anziché farci un regalo.
Gradita è la conferma di partecipazione all’evento organizzato dalla XI classe della Scuola Steiner di Origlio ma anche senza di questa le porte della nostra scuola saranno aperte!
“Se il terrorismo può essere coltivato, non è nei loro paesi che accade, ma nei nostri. L’hotspot è una fabbrica della disperazione.”
“Io dico basta. L’hotspot di Samos è un campo profughi statale, e dunque finanziato dall’Unione Europea. L’UE ha stanziato 1.5 miliardi di euro perché la Grecia gestisse la crisi migranti. Che fine hanno fatto i nostri soldi? Li stiamo pagando per fabbricare disperati, o li stiamo pagando per mettere a tacere tutto? È ora di dire basta insieme.”
“Celebrare la vita è farne il miglior uso possibile, e alleviare il dolore altrui è la miglior vita che io possa vivere.”
“Una persona alla volta, un sorriso alla volta. È così che si cambia il mondo.”
Nicolò Govoni (passaggi tratti dal libro “Se fosse tuo figlio” e da post trovati sulle sue pagine facebook)
“Se non noi chi? Se non ora quando?” (passaggio tratto dal libro “Se fosse tuo figlio” e da post trovati sulle pagine facebook, in dialogo con una citazione di Primo Levi e del Rabbino Hillel)
[1] ONLUS Sigla di Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale, organizzazione che si occupa, senza fini di lucro e munita di pubblica autorizzazione, di problemi di utilità sociale (assistenza, educazione, rieducazione, ricupero di emarginati,…
[2] HOTSPOT Gli hotspot sono strutture create per andare a identificare in modo veloce i migranti; oltre al riconoscimento presso queste strutture viene effettuata anche la registrazione del migrante, il fotosegnalamento e la raccolta di impronte digitali.
[3] ONG Sigla di Organizzazione non governativa, organismo senza fini di lucro, per lo più di carattere umanitario, che nei paesi in via di sviluppo gestisce, per incarico del governo di uno o più paesi sviluppati o di organismi internazionali, alcuni servizi essenziali (scuola, sanità, sviluppo all’agricoltura ecc.) o svolge attività socialmente utili
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