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14 giu 2019

La festa del fuoco 2019

San Giovanni, 14 giugno

Inizia l’Estate, ci dice Rudolf Steiner:

 

 

“La rigogliosa crescita suscita l’impressione che,
grazie all’azione del Sole, il cosmo chiami la Terra
ad aprirsi all’universo: e tutto questo culmina
intorno al giorno di San Giovanni.
È infatti da quel giorno che comincia
una regressione del rigoglio vegetativo…”

E aggiungo io, l’Estate va avanti nella direzione che dice un grande poeta latino:
 

“Già l’astro
che segna la grave stagione
dal giro celeste ritorna
e l’aria fumica per la calura.
Acuta tra le foglie degli alberi
la dolce cicala di sotto le ali
fitto vibra il suo canto, quando
il sole a picco sgretola la terra.
Solo il cardo è in fiore:
le femmine hanno avidi sensi
i maschi poco vigore, ora che Sirio
il capo dissecca e le ginocchia…”

(Quinto Orazio Fiacco)

 
 
 
Proprio mentre la Natura ha due facce, una di apertura completa (di apertura a qualcosa che potremmo definire cosmico), l’altra di ottundimento del pensiero umano, si festeggia san Giovanni.

 

Il Santo di cui si celebra la ricorrenza è San Giovanni Battista. Colui che nel Vangelo venne prima di Gesù come colui che battezza e che poi riconobbe il Cristo come più grande di lui. Dappertutto in questo giorno è verde e fiorito. Anche in posti poco appariscenti, tra lastre dì pietra e fessure dei muri spuntano delle erbe e piccoli fiori. La rosa rossa, che fiorisce nel giorno di San Giovanni vale come simbolo di questo giorno di festa, che, all’interno dell’anno, è in precisa opposizione al 24 dicembre. Infatti il 24 giugno viene festeggiato San Giovanni: in quel periodo ci sono i giorni più lunghi e le notti più brevi Gli uomini desiderano, alle nostre latitudini e ancora più a sud, passare più tempo fuori, per sperimentare il calore e la luce del Sole. Si godono così chiare e lunghe serate. Si vedono le lucciole (o, inquinamento permettendo, dovrebbero vedersi).

In questo giorno c’è un’antica tradizione legata sia alla voglia di stare fuori, chiacchierare, cantare e scherzare, sia a tradizioni più antiche: il fuoco di San Giovanni. Questa era un’usanza conosciuta in tutti i paesi d’Europa. Ad essa è collegata ogni sorta di credenze popolari: si pensava per esempio che il fuoco purificasse dagli spiriti cattivi, nel caso il fuoco avesse fatto un bel fumo. Alla fine si saltava al di là del fuoco, per superare sfortuna e malattia.

La creazione della pira è qualcosa che crea e rafforza la comunità. Non è un caso che nei vecchi registri parrocchiali si parlasse di “fuochi” di ogni parrocchia. Intendendo per fuoco case e famiglie radunate attorno al fuoco. Come non era un caso che nelle città greche bruciasse il fuoco della città e che chiunque volesse andare a fondare altre città, una colonia, portasse parte di quel fuoco con sé.
Come si vede il fuoco, il focolare, ha molto a che fare col senso di comunità. Troviamo in Rudolf Steiner che questa festa è pura apertura al futuro.

Insomma ciò che non è andato dell’anno precedente viene bruciato e ricomincia il ciclo con questa apertura al nuovo. È quindi molto bello che una scuola ponga questa festa alla fine dell’anno scolastico.